Teatro

Menecmi

La comparsa di Menecmo II, che non ha mai smesso di cercare il fratello, ad Epidauro, dove Menecmo I si è creato la sua nuova vita, scatena un susseguirsi di situazioni confusionali comiche per necessità.

Una moglie gelosa e asfissiante, un suocero, un servo, anche lui con il suo doppio, una prostituta provocante, una zitella, mercanti e orafi si trovano coinvolti in una serie di equivoci paradossali che ribaltano l’ordine degli equilibri quotidiani, portando le due coppie di gemelli in uno stato confusionale.
Nell’adattamento di Nicasio Anzelmo, il tema dei gemelli come “specchio”, come proiezione negativo/positivo, viene amplificato, raddoppiato, come nella Commedia degli Errori di William Shakespeare, che a sua volta prese spunto dai Menecmi di Plauto. Il testo, pur rispettando l’originale, moltiplica gli elementi di comicità e di confusione, immergendo la vicenda, farsesca, in un contesto esotico fiabesco. Lo spettacolo è, quindi, una fusione perfetta tra l’opera plautiana e quella shakespeariana.

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